Prof. Luciano Cesare Bassani
Specialista in Terapia Fisica, Riabilitazione & Fisiatria
Centro di Proloterapia e Medicina rigenerativa
Studio Medico Bassani
Viale Luigi Majno, 15
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Posturologia
la Visita Posturale
Quando un soggetto si presenta alla visita denunciando un dolore muscolo- scheletrico insorto senza particolari motivi , spesso lentamente e che magari è andato aggravandosi interessando man mano altri segmenti scheletrici la domanda da porsi è se non esistano degli squilibri del sistema tensionale responsabili di questo.
Si deve procedere allora a valutare il sistema tonicoposturale seguendo un protocollo d'esame che miri alla valutazione ed eventuale correzione del o dei recettori in disfunzione.
Lateralità
La prima valutazione del soggetto mira alla determinazione della lateralità perché spesso è proprio questa , se per qualche motivo invertita, che possono insorgere molte problematiche a catena.
A questo controllo è utile abbinare il test di Lang o il TNO che mira alla determinazione della fusione delle immagini la cui mancanza può determinare disturbi sia di tipo doloroso che di equilibrio.
Podobaroscopio e Stabilometria
Il soggetto viene poi fatto salire a piedi nudi su una pedana luminosa che permette la valutazione dell'appoggio dei piedi e nel contempo mediante un filo a piombo si possono valutare le frecce rachidee cioè lo spazio tra rachide e filo a piombo.
Per una più corretta valutazione delle strategie del sistema tonico posturale si utilizza poi la stabilometria che mediante una serie di parametri può dare al posturologo elementi utili per valutare la condizione del sistema e valutare l'utilità delle correzioni.
In successione vengono valutati i principali recettori disfunzionanti (piede, occhio, cicatrici, apparato stomatognatico) poi corretti in progressione per valutare quali di questi incida sullo squilibrio posturale.
In particolare è estremamente importante l'esame posturale in pediatria , soprattutto in corso di ortodonzia, di presenza di difetti di convergenza prossimale , dei deficit di stereopsia (ottimo e rapido da eseguire il TNO) e dell'asse oculare (Test di Maddox a prismi ruotanti). Le condizioni anomale che talvolta si ripercuotono sulla sfera attenzione/apprendimento sono l'esoforia o strabismo convergente (quando il bulbo guarda verso il naso), l'exoforia o strabismo divergente (sguardo verso l'esterno), l'iperforia (sguardo verso l'alto) e l'ipoforia (sguardo verso il basso) per le ripercussioni sulla sfera attenzione/apprendimento. Casi di iperattività scolastica potrebbero trovare una risposta proprio nella diagnosi di queste problematiche. Specialisti oftalmologi dello Shiley Eye Center hanno trovato una corrispondenza tra la sindrome della disattenzione, denominata ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e i problemi di fissazione prossimale. La ADHD, dalle statistiche americane, rappresenterebbe uno dei più comuni problemi psichiatrici legati all'infanzia ed una convergenza insufficiente, cioè l'incapacità di tenere gli occhi a fuoco su un oggetto vicino, sarebbe legata a doppio nodo con la sindrome.
Importante anche l'individuazione dei segni dello scompenso: spalla più alta, bacino "slivellato" spesso segni iniziali di uno scompenso che evolve in scoliosi.
Il corpo umano è un tutt'uno strutturato che grazie alle informazioni che l'ambiente invia ai nostri sistemi recettoriali mantiene e modifica continuamente la sua conformazione morfo funzionale opponendosi alla forza di gravità.
Il corpo umano, come tutti gli esseri viventi, obbedisce a delle leggi di intergrità tensionale mantenendo un equilibrio frattale frutto di un rapporto tra tensione e compressione.Quando questo viene meno per una variazione di tale rapporto si mettono in moto dei progressivi fenomeni disfunzionali che, inizialmente reversibili, se non corretti determinano l'instaurarsi di quadri degenerativi.
Il soggetto rachialgico è in genere il classico soggetto in squilibro di tensegrità che da un inizio in sordina magari con piccoli problemi a carico di un'articolazione periferica ha lentamente iniziato a lamentare dolori più importanti anche su altre articolazioni fino a interessare tutto il rachide. Questi soggetti in genere etichettati come artopatici vengono trattati in modo sintomatico mantenendo come unico elemento diagnostico gli esami strumentali senza considerare che il tutto si è evoluto per uno squilibrio tensionale che sarà il primo elemento a dover essere corretto.