Come rafforzare le nostre difese immunitarie contro il Coronavirus?
Luciano Bassani*
10 marzo 2020
commenta
TOPICS: Agaricus Blazei Murrill, antiossidanti, Biancospino, coronavirus, cortisolo, difese immunitarie, echinacea, Escolzia, funghi, Ganoderma Lucidum, Glutatione, Griffonia, Grifola Frondosa, Inonotus Obliquus, Lentinula Edodes, linfociti, Papavero, Passiflora, prebiotici, probiotici, sali minerali, sistema immunitario, stress, Trans resveratrolo, Uncaria tomentosa, virus, vitamina B6, vitamina C, vitamina D
L’epidemia di infezione da Coronavirus (ceppo 2019-nCoV) comporta la necessità di aiutare le persone a rendere il sistema immunitario “attivo” e in grado di rispondere adeguatamente alle infezioni da agenti virali. I virus sono microrganismi acellulari molto semplici, costituiti da una catena di Dna o Rna, racchiusi in un involucro proteico protettivo privi delle tipiche strutture cellulari e che per riprodursi hanno bisogno di invadere una cellula ospite utilizzando i suoi meccanismi replicativi. I virus hanno capacità di mutare impedendo al sistema immunitario di intervenire prontamente attraverso i meccanismi della memoria immunologica, in pratica dunque gli anticorpi prodotti per lo stesso virus possono divenire inefficaci.
Potenziare il proprio sistema immunitario è fondamentale per respingere gli attacchi dei virus –
Virus: ecco come attaccano il corpo
Quando un virus riesce a penetrare nel nostro organismo entra in gioco il sistema immunitario, che ha il compito di riconoscere e neutralizzare gli antigeni. Quest’azione avviene tramite i linfociti B e i linfociti T, che collaborano insieme alla difesa dell’organismo. In particolare sono i linfociti T helper, i veri direttori del sistema immunitario. Essi sono in grado di identificare le caratteristiche dell’aggressore (virus, batteri, funghi, eccetera) e attivare le risposte più adatte per contrastarlo.
I T helper si differenziano in due gruppi funzionalmente diversi , vale a dire i T helper 1 (Th1) e i T helper 2 (Th2). Se l’antigene è un virus, il sistema tenderà a produrre cellule helper di tipo 1 (Th1), se invece l’antigene è di tipo extracellulare (batteri, miceti, elminti, allergeni), allora il sistema tenderà a produrre Th2. La natura dell’agente esterno seleziona il tipo di risposta. Non tutti i virus inducono una potente risposta TH1, alcuni come il virus dell’influenza, ad esempio, ne sopprime la risposta. In un quadro del genere si rende necessario agire nel senso di un ripristino e/o di un rafforzamento della risposta TH1 riequilibrando la bilancia con quella TH2.
Come favorire la risposta immunitaria?
Il dottor Luciano Bassani ci spiega come, agendo su diversi fronti, possiamo rafforzare il nostro sistema immunitario
Esistono anche in natura degli elementi che favoriscono la risposta immunitaria e tra questi elementi di particolare importanza sono i funghi che da centinaia di anni vengono utilizzati per questa loro capacità. Questi microrganismi specifici sono in grado di rafforzare la risposta TH1 e contrastare essi stessi una potenziale infezione virale/batterica nell’organismo. I funghi Ganoderma Lucidum, Grifola Frondosa, Inonotus Obliquus, Agaricus Blazei Murrill e Lentinula Edodes e, in particolare, i loro estratti sono in grado di regolare efficacemente l’equilibrio dei pattern Th1 e Th2, fornendo un importante stimolo per ristabilire l’equilibrio della risposta immunitaria sregolata.
Per stimolare ulteriormente il sistema immunitario si possono anche utilizzare virus inattivati con diluizioni 200k (virus A Singapore H1N1, Virus A Guizhou H3N2, Virus B Beijing H3N2, Virus B Yamagata). Questi, una volta entrati in contatto con il nostro sistema immunitario ne stimolano la reazione come se fosse un vero e proprio patogeno, garantendo una risposta più rapida in caso di contatto con virus attivi. Questi virus in diluizione infinitesimale 200k assicurano efficacia ed evitano effetti collaterali grazie alla produzione di anticorpi specifici (immunità umorale).
Echinacea, Glutatione, vitamine per mettere i virus ko
Utile l’assunzione di Vitamina C che si è dimostrata influenzare positivamente lo sviluppo dei linfociti di tipo T e delle cellule NK (Natural Killer), entrambe fondamentali per una corretta risposta immunitaria. Il Glutatione ridotto ad assorbimento orale è un potente antiossidante utilizzato dalle cellule per produrre energia. Anche i sali minerali aiutano a reintegrare risorse che il corpo utilizza nella lotta contro il patogeno. L’Uncaria tomentosa potenzia il sistema immunitario stimolando la produzione di anticorpi grazie alla sua azione immunomodulante degli alcaloidi pentaciclici, che inducono il rilascio di un fattore attivante la regolazione e proliferazione dei linfociti B e T. Anche la Vitamina D, tra le sue svariate funzioni, risulta utile nella stimolazione della risposta immunitaria. Infatti si è riscontrato che le cellule del sistema immunitario presentano un recettore per questa vitamina. Il Trans resveratrolo è una sostanza contenuta soprattutto nella buccia dell’uva ed è prodotta dalle piante per difendersi dalle infezioni batteriche e virali. Questo perché il Trans resveratrolo blocca la replicazione del virus. L’Echinacea è una pianta originaria del Nord America che ha la capacità di stimolare ed equilibrare il sistema immunitario attivando i fagociti e stimolando la produzione di linfociti T.
Difese immunitarie: occhio anche a stress e intestino
Infine è fondamentale anche una ottima funzionalità dell’intestino che è la sede più importante del sistema immunitario in quanto interfaccia tra ciò che interno ed esterno all’organismo. Importante, quindi, l’uso di probiotici e prebiotici per la flora batterica. Mentre tutti conoscono l’importanza di una buona dieta e dell’esercizio fisico, è importante sottolineare come gli stati di stress e i periodi prolungati di tensione, come quelli che stiamo vivendo oggi, possono causare una alterazione ormonale che aumenta la produzione di cortisolo. Quest’ormone, tra le sue innumerevoli funzioni, regola il sistema immunitario in senso negativo; di conseguenza un periodo prolungato di sua iper produzione può favorire uno sbilanciamento di Th2 rispetto a Th1, indebolendo le difese dell’organismo. Utile per gli stati ansiosi un trattamento a base di Biancospino, Escolzia, Passiflora, Griffonia, Papavero e Vitamina B6 associato alla neuroauricoloterapia, tecnica che, agendo su punti specifici del padiglione auricolare, può aiutare nei confronti di svariate problematiche psicofisiche.
*Medico chirurgo specialista in Terapia fisica e riabilitazione