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L'ARIA INQUINATA CAUSA GRAVI DANNI AL NOSTRO CERVELLO

È noto che a livello globale l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute umana, poiché aumenta la mortalità prematura. Gli impatti dannosi della scarsa qualità dell’aria sui sistemi cardiovascolare e respiratorio sono ampiamente riconosciuti.

Inquinamento e danni al cervello
I danni causati dall'inquinamento

Un crescente numero di studi suggerisce una relazione tra l'esposizione nel corso della vita all'aria di bassa qualità e l'incidenza di malattie neurodegenerative. Un recente studio pubblicato su “Nature Communications” all’inizio di febbraio dall’Università di Birmingham suggerirebbe che lo smog e l’inquinamento da particolato sia in grado di confondere la mente ostacolando le attività decisionali. 

“Questo studio” commenta la Dr.ssa Gloria Bertoli del CNR (IBSBC-CNR) “ha valutato l’impatto delle particelle inquinanti presenti nell’aria sul cervello e sul suo funzionamento. L’inquinamento atmosferico (particolato, ozono o altri gas tossici) è parte dell’esposoma (insieme di fattori a cui siamo esposti durante la vita) ed è correlato all’insorgere di asma, cancro ai polmoni e ad altre malattie respiratorie, e soprattutto malattie cardiache."

Il materiale particolato nell’aria inquinata di alcune città è composto da particelle diverse per dimensioni e componenti. Le più pericolose per la salute sono le particelle del PM2,5, dalle dimensioni così ridotte da entrare nei nostri tessuti e, una volta nella cellula, interferire con meccanismi genetici ed epigenetici. Non sono ancora del tutto chiare le vie cellulari alterate da queste particelle e nel passato poche ricerche si sono dedicate allo studio degli effetti dell’inquinamento urbano sul cervello; per questo, nel Centro Nazionale Biodiversità (NBFC) stiamo studiando anche l’effetto cellulare di questo particolato su diversi modelli e in vitro. Nello studio pubblicato su Nature Communication il gruppo guidato dal Dr. Francis Pope ha valutato l’effetto dell’esposizione di un’ora ad aria pulita o a particolato ottenuto da combustione su 26 adulti sani. I partecipanti hanno effettuato test cognitivi 4 ore prima o dopo l’esposizione per valutare la memoria di lavoro, l’attenzione selettiva e la capacità di discriminare tra emozioni diverse. I risultati suggeriscono che un’esposizione ad aria inquinata riduce alcune funzionalità cerebrali, come l’attenzione selettiva, importante nel prendere decisioni e nella focalizzazione verso obiettivi specifici, (ad esempio dare priorità agli articoli nella lista della spesa evitando acquisti impulsivi). L’aria inquinata altererebbe anche la memoria di lavoro, quello spazio di lavoro nel cervello dove vengono conservate le informazioni temporanee (nell’esempio della spesa, i prezzi e/o marchi della merce). Infine, l’inquinamento urbano sarebbe in grado di ridurre anche la cognizione socio-emotiva, ovvero la capacità di rilevare e interpretare le emozioni in sé stessi e negli altri. Una breve esposizione a inquinanti urbani sarebbe quindi in grado di compromettere la nostra capacità di concentrazione, anche per svolgere compiti quotidiani (es. la spesa) a causa dell’infiammazione da esso causata. Da qui è evidente la necessità di norme per il controllo della qualità dell’aria e per la tutela della salute del cittadino.”


LUCIANO BASSANI

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