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VALVULOPATIE NEGLI ANZIANI - UN PROGETTO PER LA DIAGNOSI DI POSSIBILI PAZIENTI CRONICI CON QUESTA PATOLOGIA

Sono molto incoraggianti i dati rilevati dal progetto di screening delle valvulopatie negli anziani che ha preso il via a marzo 2024. L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore promotrice e ideatrice del progetto, con l’obiettivo di diagnosticare e prendere in carico quanti più possibili pazienti cronici con questa patologia.


Il progetto ha preso il via in un primo studio medico della provincia milanese dove, una volta a settimana, un cardiologo ecografista dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele eseguiva, in forma gratuita, uno screening per valutare la presenza di una valvulopatia cardiaca a pazienti asintomatici con più di 75 anni, attraverso un eco-cardiogramma, un esame non invasivo.


I disturbi che possono insorgere nelle valvole cardiache (tricuspide, polmonare, mitrale e aorta) si definiscono valvulopatie e possono essere di natura congenita oppure acquisite. Queste ultime possono essere di origine degenerativa, infettiva, ischemica, traumatica o secondaria alla dilatazione dei grandi vasi o del ventricolo. Il paziente affetto da valvulopatie può spesso essere asintomatico o avere pochi sintomi, persino ad uno stadio avanzato. In genere i pazienti presentano affaticamento, fiatone durante l’attività fisica, e progressivamente anche a riposo, fino a sperimentare l’insorgenza di aritmie causate dallo scompenso del ventricolo sinistro in caso di insufficienza aortica.


 “Nel progetto, avviato pochi mesi fa, dei 136 pazienti over 75 esaminati, nel 9% dei casi è stata riscontrata una valvulopatia misconosciuta», spiega la dott.ssa Pozzi.

Questi risultati preliminari sono in linea con quanto riportato nella letteratura internazionale che evidenzia una incidenza di valvulopatie fino al 13% delle persone sopra i 75 anni, e richiamano l’attenzione circa la necessità di estendere lo screening delle malattie valvolari a più persone anziane possibili. Se sommiamo queste informazioni con quanto segnalato dall’ISTAT circa l’invecchiamento della popolazione italiana, secondo cui già nel 2019 circa il 12% della popolazione totale, cioè 7 milioni di persone, erano sopra i 75 anni di età, potremmo ipotizzare che ci siano circa 630.000 anziani con valvulopatie misconosciute sul territorio nazionale.


 A seguito della diagnosi, ai pazienti afferenti allo studio medico è stata offerta la possibilità di eseguire visite periodiche e successivi accertamenti, per valutare la necessità di un eventuale intervento medico, terapeutico o cardiochirurgico, sempre in collaborazione con l’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.


 “Siamo felici di aver intrapreso questo cammino con la FIMMG Milano: riteniamo che la prevenzione e la presa in carico dei pazienti cronici debba partire dalla medicina del territorio sino a comprendere gli Ospedali. Speriamo che questo primo progetto pilota di proficua collaborazione sulle valvulopatie possa essere incrementato ed esteso ad altri studi medici sul territorio a beneficio di tutta la popolazione dell’hinterland milanese”,

afferma il professor Francesco Maisano, primario dell'Unità di Cardiochirurgia e direttore dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Cardiochirurgia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele. 

 “I dati definitivi dello studio saranno diffusi ad ottobre durante il Congresso Nazionale della FIMMG.

 Riteniamo che sia utile estendere maggiormente tale programma di screening sul territorio.


È per questo che, grazie anche al supporto della nostra cooperativa, IML (Iniziativa Medica Lombardia), e l’importante collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore, prevediamo di coinvolgere sempre più studi medici presenti sul territorio, che permettano di ampliare l’indagine a qualche migliaio di anziani, consentendo così di dare evidenza a questo progetto di prevenzione a beneficio di tutti i pazienti”, conclude la dottoressa Pozzi.



LUCIANO BASSANI - Fisiatra in Milano

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