VERSO UNA NUOVA VISIONE DELLA SALUTE:L’ESSERE UMANO COME SISTEMA
- Studio Medico Bassani
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La salute dell’essere umano oggi più che mai si rivela strettamente connessa a due grandi sfide del nostro tempo: i cambiamenti climatici e ambientali da un lato e l’evoluzione dei modelli di relazione sociale dall’altro.

Questi mutamenti impongono una revisione del modello antropologico tradizionale, spingendoci verso una visione dell’essere umano come sistema complesso inserito in un reticolo dinamico di interazioni con l’ambiente e con la società.Questa nuova prospettiva considera la salute non più come semplice assenza di malattia ma come condizione globale che coinvolge corpo, mente, relazioni e contesto ambientale. Essere in salute oggi significa possedere benessere fisico, prontezza mentale e empatia relazionale e capacità progettuale. È, quindi, un fenomeno multidimensionale che richiede una lettura sistemica della realtà. In tal senso risulta particolarmente attuale il pensiero del filosofo Elio Franzini, secondo cui
“la realtà del mondo deve essere vista da innumerevoli punti di vista: se si guarda da un punto solo, isolato, si perde conoscenza”.
Anche la medicina, quindi, non può più limitarsi a un’analisi settoriale del corpo umano ma deve adottare una prospettiva integrata, capace di cogliere le relazioni tra le componenti biologiche dell’organismo e il contesto in cui vive. Un contributo fondamentale a questo cambiamento di paradigma è offerto dal professore Raoul Saggini e dal biofisico matematico Livio Giuliani autori dell’opera “Sistemi complessi in medicina”. Gli autori propongono un modello di cura globale che, pur valorizzando i progressi della medicina moderna -dalla prevenzione alle terapie farmacologiche e riabilitative - si ispira alla teoria dei sistemi complessi per comprendere e trattare la malattia.Il paziente contemporaneo è spesso un sopravvissuto a eventi acuti ma vive con patologie croniche viene gestito con poli terapie. Per questo, è necessario inserirlo in un sistema sanitario capace di riconoscere la multidimensionalità, considerando il corpo come oggetto di cura, la persona come portatore come soggetto portatore di senso e l’ambiente come co-agente di salute, in linea con il programma One Health della OMS.In questo scenario la riabilitazione non solo è recupero funzionale, ma è processo terapeutico attivo, capace di attivare le risorse adattive dell’organismo. È caratteristica fondamentale della riabilitazione sfruttare la resilienza per valorizzare le capacità residue, stimolando le proprietà intrinseche dei tessuti, in grado di rigenerarsi se sollecitate correttamente. Questo richiede però una strategia terapeutica individualizzata.Ogni individuo è unico e vive all’interno di un ecosistema complesso: per questo è necessario un piano di Ottimizzazione Bio-progressiva, un processo dinamico e progressivo, costruito su misura, che evolve in sinergia con le risposte biologiche e funzionali del paziente. La Bio -progressione si basa su stimoli terapeutici adattati, obiettivi realistici e feedback costanti. Il corpo in questa visione non è una macchina da riparare ma un sistema intelligente in grado di riorganizzarsi ed adattarsi. La centralità del soggetto con la sua storia clinica e il suo vissuto emotivo, la sua fisiologia specifica richiede un approccio terapeutico specifico, sfruttando anche le proprietà energetiche sprigionate dalle energie Fisiche Evolute, che integri competenze scientifiche, esperienza clinica e ascolto profondo. L’opera di Saggini e Giuliani rafforza questa visione rappresentando l’uomo come un insieme di sistemi e sottosistemi in interazione costante. L’armonia corporea che si esprime anche attraverso l’allineamento posturale diventa allora un obiettivo chiave della medicina riabilitativa, intesa come medicina del movimento e dell’equilibrio tra forze interne ed esterne.In conclusione, appare ormai urgente superare i modelli frammentati della medicina tradizionale per adottare un approccio complesso integrato e umanamente centrato. La riabilitazione sistemica proposta da Saggini non è solo un intervento clinico ma una vera e propria strategia evolutiva, basata sulla valorizzazione delle risorse individuali. E’ questa la direzione della medicina dei sistemi complessi: un cammino che unisce scienza, filosofia, clinica e relazione, per costruire nuovi modelli di cura capaci di promuovere salute, autonomia e qualità della vita.
Luciano Bassani
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